Equalizzatore grafico
È basato su un insieme di filtri peaking (a campana), ma invece di limitarsi, come nel caso precedente a solo due bande di frequenza, i medio-alti e i medio-bassi, ne contempla un numero più vasto (nell’esempio dieci bande), andando a coprire ogni ambito dello spettro sonoro.
Anche qui si può intervenire solo sul gain (amplificando o attenuando), mentre frequenza centrale e Q vengono stabiliti dall’azienda produttrice. Al posto delle manopole presenta una serie di cursori a slitta (faders) dedicati ognuno a una banda di frequenza specifica, che può essere naturalmente incrementata o attenuata.
Questa tipologia di equalizzatori deve il suo nome alla forma lineare che possono assumere i cursori una volta regolati (come punti su un grafico cartesiano), dando una comoda idea visiva dell’intervento sulle frequenze.